Intanto iniziano a contarsi i primi danni collaterali dello scontro diplomatico: tra questi c'è il passo indietro della Francia sugli accordi presi per accogliere una quota di immigrati della Sea Watch. Parigi, accusano dal Viminale, ha cambiato idea e non li vuole più. Una mossa che suona tanto come una ripicca. Più grave ancora per il Paese sarebbe un'eventuale decisione di Air France di sfilarsi dal salvataggio di Alitalia.
Un'ipotesi, che per ora non trova conferme ufficiali con la compagnia d'oltralpe che si trincera dietro un 'no comment', anticipata dal Sole 24 ore, che la mette in relazione al clima politico degli ultimi giorni. Ma il vicepremier M5s Luigi Di Maio dice di non credere alla vendetta e sostiene che sul dossier i francesi avevano raffreddato già da tempo il loro interesse. Intanto continuano le schermaglie e le punzecchiature reciproche tra Roma e Parigi: "Le frasette polemiche non hanno impedito all'Italia di entrare in recessione economica", malignano dall'Eliseo, mentre il ministro agli affari europei Nathalie Loiseau afferma che "la ricreazione è finita".